Claudio Fava candidato governatore della Regione Sicilia

Il Coordinamento regionale, riunitosi ad Enna il 30 agosto, ha espresso apprezzamento unanime sulla candidatura di Claudio Fava a governatore della Regione Sicilia, ritenendo comunque imprescindibile un percorso unitario a sinistra. E’ ora che la sinistra porti avanti i propri valori: si governa per fare quello che serve alla Sicilia, non per sedersi su comode poltrone pur di governare e basta.

Claudio Fava

Claudio Fava (Catania, 15 aprile 1957), è politico, giornalista, sceneggiatore e scrittore italiano. Già Coordinatore Nazionale del movimento Sinistra Democratica e Parlamentare europeo, è stato Coordinatore della Segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà.

È deputato della XVII Legislatura. Laureatosi in giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1982 e padre di due figli e ha avuto un breve passaggio nella nazionale giovanile di pallanuoto.

Il padre Giuseppe Fava, fondatore de I Siciliani, venne assassinato dalla mafia il 5 gennaio 1984 a Catania. Fino al 1986 ha continuato l’opera del padre raccogliendo la direzione de I Siciliani. Ha successivamente lavorato per il Corriere della Sera, Il Mattino, L’espresso, l’Europeo, Avvenimenti e la Rai, in Italia e dall’estero.

Nel 1991 è autore del libro La mafia comanda a Catania 1960/1991 con prefazione di Nando Dalla Chiesa ed ha vinto il premio Europa, assegnato al migliore giornalista del mese, per i suoi reportage sulla battaglia di Mogadiscio e sulla fuga di Siad Barre dalla Somalia. Nello stesso anno, con Leoluca Orlando, è tra i fondatori de La Rete, movimento per il quale è eletto deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana nelle elezioni regionali in Sicilia del 1991, raccogliendo 19.269 preferenze nel collegio di Catania.

Alle elezioni politiche del 5 aprile 1992 fu eletto alla Camera dei deputati sempre per La Rete nella circoscrizione Sicilia II, raccogliendo 44.642 preferenze.

Alle elezioni comunali di giugno 1993 è candidato a sindaco di Catania per La Rete e Rifondazione Comunista, ma viene sconfitto di misura al ballottaggio da Enzo Bianco, allora esponente del PRI alla guida di una coalizione di centrosinistra.

Nel 1994 lascia La Rete, accusando Leoluca Orlando di voler puntare troppo sul voto moderato, all’interno del recinto di matrice cattolica, e aderisce al movimento Italia Democratica di Nando Dalla Chiesa.

Nel febbraio 1999 Walter Veltroni, neo Segretario dei Democratici di Sinistra, lo vuole Segretario regionale del partito in Sicilia e capolista alle elezioni europee del 1999. In effetti Fava diverrà Segretario regionale dei DS (dal marzo 1999 al giugno 2001), membro della Direzione Nazionale dei DS ed europarlamentare per due mandati consecutivi. Fava ha incrociato l’attività professionale con l’impegno politico all’insegna dell’antimafia, ricevendo diverse volte minacce di morte.

Con Monica Zappelli e Marco Tullio Giordana ha curato la sceneggiatura del film I cento passi che racconta la vita e l’omicidio di Peppino Impastato vincendo nel 2000 il Premio Osella per la migliore sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia e nel 2001 il David di Donatello per la migliore sceneggiatura ed il Nastro d’Argento alla migliore sceneggiatura.

Alle elezioni amministrative del 2003 si candida alla presidenza della Provincia di Catania, sostenuto da tutto il centrosinistra tranne lo SDI, ha ottenuto il 31,3% dei consensi ed è risultato sconfitto dal rappresentante della Casa delle Libertà Raffaele Lombardo.

Nel 2004 è rieletto deputato del Parlamento europeo per la lista di Uniti nell’Ulivo, nella circoscrizione isole, ricevendo 222.516 preferenze e si riscrive al Gruppo del Partito del Socialismo Europeo. È stato vicepresidente della Commissione per lo sviluppo regionale; membro della Commissione per gli affari esteri; della Commissione per la pesca; della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; della Sottocommissione per i diritti dell’uomo; della Delegazione per le relazioni con i paesi della Comunità andina; della Delegazione all’Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE.

Al IV Congresso Nazionale dei Democratici di Sinistra aderisce alla mozione presentata da Fabio Mussi e, nel maggio del 2007, aderisce al partito Sinistra Democratica.

Assieme a Domenico Starnone e Stefano Bises, ha curato la sceneggiatura della fiction Il capo dei capi sul boss mafioso Totò Riina, andata in onda nel 2007.

Alle elezioni politiche del 2008 è candidato per il Senato della Repubblica come capolista de La Sinistra l’Arcobaleno nella circoscrizione Sicilia. Ma non è eletto a causa del mancato superamento da parte della coalizione di sinistra della soglia dell’8% su base regionale necessaria per entrare al Senato della Repubblica. Il 10 maggio 2008, in seguito alle dimissioni di Fabio Mussi dovute alla sconfitta elettorale de La Sinistra l’Arcobaleno, Fava diventa il nuovo Coordinatore nazionale di Sinistra Democratica. Alle elezioni amministrative del 2008 si candida da capolista al consiglio comunale di Catania, ma non venendo eletto.

Assieme a Monica Zapelli e Giorgio Mariuzzo, ha curato la sceneggiatura della fiction Enrico Mattei – L’uomo che guardava al futuro andata in onda nel 2009.

Nel maggio 2009 l’Economist, attraverso il suo settimanale European Voice, lo ha eletto eurodeputato dell’anno per il lavoro svolto come relatore nella Commissione d’inchiesta del Parlamento Europeo sulle “extraordinary renditions” della CIA nella lotta al terrorismo internazionale. Alle elezioni europee del 2009 è candidato nelle circoscrizioni Italia nord occidentale, Italia centrale e Italia insulare con la lista di Sinistra e Libertà. Raccoglie rispettivamente 16.450, 25.586 e 17.436 preferenze ma non viene eletto, in quanto la lista non supera la soglia di sbarramento del 4%.

Nell’estate del 2012 annuncia la propria candidatura alla presidenza della Regione Siciliana ottenendo l’appoggio di Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà, Italia dei Valori e Federazione dei Verdi. In settembre però è costretto a rinunciare non avendo effettuato il cambio di residenza entro il termine di 45 giorni prima delle elezioni richiesto dalla legge regionale siciliana. Al suo posto la coalizione candida Giovanna Marano.

Alle Elezioni politiche del 2013 è candidato alla Camera dei Deputati, nella circoscrizione Lombardia 1, come capolista di Sinistra Ecologia Libertà, venendo eletto deputato della XVII Legislatura.

A marzo, in seguito alle Elezioni, insieme a molti altri colleghi del Parlamento, aderisce al progetto Riparte il futuro firmando la petizione che ha lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare.

Il 22 ottobre 2013 viene eletto vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia.

Il 23 giugno 2014 segue la scissione operata dal capogruppo alla Camera dei Deputati di SEL Gennaro Migliore, dichiarandosi contrario al progetto di una sinistra radicale su modello della Lista Tsipras a discapito di una adesione al Partito Socialista Europeo e soprattutto alla linea di opposizione nei confronti del governo Renzi per favorire invece un contributo al processo riformista dell’Esecutivo guidato dal Segretario del Partito Democratico, passando così tra i non iscritti del gruppo misto ed aderendo poi il 14 luglio 2014 a “Libertà e Diritti – Socialisti Europei (LED)”: componente interna al gruppo misto costituita dai fuoriusciti di SEL.

Il 17 novembre 2014, non aderisce tuttavia, come invece Gennaro Migliore e la maggioranza di LED, al Partito Democratico, tornando tra i non iscritti del gruppo misto; lo stesso giorno aderisce alla componente del gruppo misto “Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l’Italia (PLI)”, senza però aderire al PSI.

Il 3 novembre 2015, infine, in contrasto con le politiche del governo Renzi, aderisce a Sinistra Italiana, nonché al gruppo parlamentare Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà, collocandosi all’opposizione, senza però rientrare ufficialmente in SEL.

Il 28 febbraio 2017 aderisce al gruppo parlamentare Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista.

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