Verso il partito del lavoro


L’Area Politica “Verso il Partito del Lavoro” nasce all’indomani del Congresso Nazionale di Articolo UNO come Area interna al Partito, ma che si pone l’obiettivo di un dialogo anche con tutte quelle forze esterne che affollano una Sinistra ad oggi molto diffusa, ma estremamente frammentata.
L’Area, che si struttura a partire dal famoso Documento dei 300 Dirigenti locali e nazionali che hanno contestato la scelta di confluire nella lista elettorale del PD, oggi si sta organizzando e irrobustendo con l’obiettivo di recuperare quello che considera lo spirito originario di Articolo UNO (ormai destinato a scomparire dentro il processo congressuale del PD) e cioè quello di ricostruire il Italia un Partito politico della Sinistra, socialista, ecologista e femminista, in grado di dare rappresentanza istituzionale al Lavoro e alla “questione sociale“.
Per questo, all’indomani della sconfitta elettorale, ha chiesto al Segretario Roberto Speranza e a tutto il gruppo dirigente nazionale di Articolo UNO, di presentarsi dimissionario assumendosi la responsabilità totale delle scelte elettorali che hanno portato alla disfatta. Le Compagne e i Compagni che hanno promosso l’Area parteciperanno alla prossima Assemblea Nazionale di Articolo UNO, chiedendo che lo stesso Partito non venga sciolto per partecipare ad un Congresso del PD che non sarà certo in grado di dare le risposte politiche di cui il Paese ha bisogno.

Il testo completo della richiesta:

Al Segretario Nazionale di Articolo UNO
Roberto Speranza

Al Coordinatore Nazionale di Articolo UNO
Arturo Scotto

La Mucca non è più nel corridoio, ma a Palazzo Chigi e non la si sposta con la sola manutenzione del Nazareno

Non una sconfitta, ma una disfatta, destinata inevitabilmente a trascinarsi dietro profonde conseguenze. A maggiore ragione poiché questa era perfino così largamente annunciata, le conseguenze non possono che essere le più significative: le dimissioni di un gruppo dirigente che se ne è assunto la responsabilità totale.
Tali dimissioni, almeno per salvaguardare la dignità politica di chi le presenta, debbono essere considerate non solo la risposta a coloro che le richiedono, iscritte ed iscritti ad Articolo UNO, ma un atto dovuto, l’espressione di un senso di responsabilità al quale nessuno può sottrarsi di fronte ad un esito elettorale così catastrofico e così prevedibile.
L’insufficiente e rinunciataria conduzione di Articolo UNO in questi anni, culminata con la decisione di confermare la rinuncia a presentare il proprio simbolo anche in occasione delle elezioni politiche appena celebrate, pone di fatto fine, anche se non ancora formalmente, alla nostra comune esperienza nata con grande entusiasmo nel 2017.
Utilizzando la copertura politica di un Congresso costruito e gestito sottacendo le reali intenzioni circa la prospettiva di ritorno nel PD, è stato abbandonato di fatto il progetto di ricostruzione di una forza della Sinistra in Italia, progetto per il quale eravamo nati e sul quale avevamo giurato il nostro impegno per restituire rappresentanza al mondo del Lavoro.
Eccoci oggi al risultato di tanta sapienza: la Destra al Governo del Paese, il PD travolto dall’esito elettorale, Articolo UNO sparito nel vortice del disastro, la costruzione del campo largo quale unica possibilità di poter cambiare il Paese compromessa, la più alta astensione alle elezioni politiche dal dopoguerra, la rappresentanza sociale consegnata ai 5 Stelle.
Non è possibile oggi arrivare ad altro risultato se non ad una assunzione totale di responsabilità di coloro che, ottenendo la certezza della presenza in Parlamento, hanno finito per sacrificare ad essa le ragioni di fondo della stessa nascita di Articolo UNO. Il risultato è stato raggiunto, ma adesso, il tempo dei tatticismi e delle furbizie è finito.
Per tutto questo avanziamo la richiesta che il Segretario di Articolo UNO e il gruppo dirigente nazionale, rassegni le proprie dimissioni con effetto immediato e si convochi un nuovo Congresso Nazionale per decidere insieme il nostro futuro. Ciò potrà consentire ad Articolo UNO, attraverso una nuova direzione politica, di poter riprendere la strada per cui è nato.
Se la risposta fosse negativa riprenderemo da soli la strada smarrita da Articolo UNO, con una identità collettiva che rilanci la necessità di una grande forza organizzata della Sinistra, una forza socialista, della pace, del lavoro, dell’ambiente e per i diritti e le libertà e l’uguaglianza sostanziale di tutti i cittadini e di tutte le cittadine.
Ribadiamo, pertanto, la necessità che prima di avviare altri temi e discussioni il segretario e il gruppo dirigente nazionale si presenti dimissionario. Una decisione politica per noi irrinunciabile e propedeutica anche alla luce della scelta che il PD sta maturando ,e assumendo, di realizzare un Congresso di approfondimento e di rivisitazione critica delle scelte e del profilo ma sempre nel recinto e nell’ambito di una, più o meno robusta, manutenzione del Partito. Questo presuppone il dato inequivocabile che quanti decideranno di partecipare al percorso congressuale stanno assumendo la scelta di aderire al PD.

Area Politica “Verso il Partito del Lavoro”

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